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Modifiche Legge 160/2019: requisiti pensione per il 2020 

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Le Pensioni nel 2020
L'approvazione della Legge di Bilancio per il 2020 (Ln 160/2019) non ha mutato in maniera rilevante i requisiti anagrafici e contributivi per il 2020 per i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria. Quota 100 resta invariata.
 
I requisiti anagrafici e contributivi principali
Anche nel 2020 (e nel 2021) resta, pertanto, la possibilità di ritirarsi con 62 anni e 38 anni di contributi con una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per il settore pubblico (per il settore scolastico l'uscita è prevista al 1° settembre 2020 per chi raggiunge i requisiti entro il 31.12.2020).

Per la pensione anticipata occorrono, invece, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne a prescindere dall'età anagrafica. Anche per la pensione anticipata, come per Quota 100, dopo le modifiche al DL 4/2019, è soggetta al differimento della decorrenza del primo rateo pari a 3 mesi dalla maturazione dei requisiti pensionistici (sia per il settore privato che per il settore pubblico).

Per la pensione di vecchiaia occorrono invece 67 anni ed almeno 20 anni di contribuzione, salvo le categorie dei lavoratori addetti alle mansioni gravose con almeno 30 anni di contribuzione non titolari dell'Ape Sociale al momento del pensionamento: questi soggetti possono accedere alla pensione di vecchiaia all'età di 66 anni e 7 mesi. Per la pensione di vecchiaia non è prevista l'applicazione di alcuna finestra di slittamento: la pensione decorre, pertanto, di regola il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.

Le categorie disagiate: gli scivoli
Nel 2020 gli scivoli pensionistici per le categorie lavorative più deboli (disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregivers e addetti alle mansioni gravose). Si tratta, in particolare, dell'Ape sociale, il sussidio di accompagnamento fruibile dai 63 anni unitamente a 36 o 30 anni di contributi a seconda dei casi sino all'età di vecchiaia, e della pensione anticipata con un requisito di contribuzione ridotto a 41 anni per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età. Chi matura i requisiti nel corso dell'anno dovrà produrre una doppia domanda all'Inps: la prima volta alla verifica dei requisiti, la seconda volta all'accesso alla prestazione vera e propria.
 
Le altre deroghe
La Legge 160/2019 poi ha rinnovato l'opzione donna per le lavoratrici che hanno raggiunto i 58 anni (59 se autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31.12.2019  a condizione che optino per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo (cd. opzione donna). Anche gli addetti alle mansioni usuranti e notturni mantengono i requisiti ridotti di cui al Dlgs 67/2011: nel 2020 l'uscita può essere agguantata con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi ed il contestuale perfezionamento del quorum 97,6. Non è stata prorogata l'Ape volontaria, cioè l'anticipo della pensione pagato dalla banca per i soggetti che hanno 63 anni, 20 anni di contributi e si trovano a non più di tre anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia.

Cumulo contributivo
Tutti i requisiti contributivi, è bene ricordarlo, possono essere raggiunti  grazie al cumulo dei periodi assicurativi previsto dalla legge 228/2012 come riformata dalla legge 232/2016: in sintesi il lavoratore può mettere assieme la contribuzione di diverse gestioni previdenziali al fine di guadagnare il requisito contributivo per la pensione di vecchiaia, per la pensione anticipata ed anche per la quota 100 senza necessariamente dover ricorrere alla totalizzazione  o alla ricongiunzione onerosa dei periodi.

La tavola pubblicata è elaborata da PensioniOggi.it  per una verifica schematica dei canali di pensionamento previsti dall'ordinamento per il 2020.

 



A cura di Barbara Balistreri, Fonte Inps,  Photo Pensionioggi, gennaio 2020

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